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237. Francesco Sforza al podestà di Casalmaggiore 1452 luglio 12 presso Trignano

Francesco Sforza, dettosi del tutto avverso che si faccia giustizia per via di fatto, ordina al podestà di Casalmaggiore che faccia restituire al ricorrente casalasco Giovanni Cagaferro quanto gli è stato di fatto tolto e ammonisca don Giacomo e quant'altri pretendono di avere diritti su detto possesso, di rivendicarli via iuris e in nessun altro modo.

Potestati Casalismaioris.
Intendaray per la inclusa supplicatione la querela ne fa Giovanne Cagaferro, habitatore de quela nostra terra de Casalmazore, per la qual cossa, essendo penitus alieno dala mente nostra che se faza de fato in el payse nostro, pertanto volemo e comandemoti che, essendo tolto al dito supplicante le sue biave et lino de fato e senza altro ordene de rasone, secondo che dicesse, provede che gli siano libere restituite e sia reducta la cossa in pristinum statum, admonendo dicto don Iacobo e qualuncha altro se pretende havere rasone in essa possessione che agant via iuris e non altramente. Ex felicibus nostris castris apud Trignanum, die xii iulii 1452.