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250. Francesco Sforza a Galeazzo e Giorgio Coli da Vigevano e a Giovannolo de Galatis 1452 agosto 3 presso Quinzano

Francesco Sforza scrive a Galeazzo e Giorgio Coli da Vigevano e a Giovannolo de Galatis, ufficiale delle bollette a Milano, perché concludano la vertenza, loro commessa e non ancora risolta, tra il condottiero e affine ducale Ottaviano Visconti e l'oste entro quindici giorni, non potendo il Visconti attendere oltre.

Galeazo et G(e)orgio de Colis de Viglevano ac Iohannolo de Galatiis, officiali nostro buletarum civitatis nostre Mediolani.
Havemo intexo che de voluntà del strennuo Otaviano Vesconte, nostro condutere et affine dilecto, per una parte, e Iop hostero in la terra nostra de Vigevano, per l'altra, ve fo commessa una certa loro differentia, quale fine al presente non haviti decisa. Per la qual cossa deliberandose gli sia fato fine e presto, perché Otaviano non pò attendere a litigare, ve scrivemo e comandemo che procediati omnino essa causa, in quela terminate fra lo termino de quindeci dì continui al puy tarde dopo la receptione dele presente, segundo la commissione haviti superinde, per forma per questa casone più non habiamo a sentire querela nonhostante lapso alcuno de tempo. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die iii augusti MCCCCLII.