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270. Francesco Sforza al capitano di giustizia 1452 settembre 7 presso Quinzano

Francesco Sforza avvisa il capitano di giustizia che i fratelli Francesco, Amerigo e Bernabò Sanseverino, condottieri ducali, manderanno a Milano il loro cancelliere Colella da Anversa o altri loro messi. Vuole che il capitano a ogni faccenda dei Sanseverino amministri giustizia con rito sommario; altrettanto si faccia per le faccende di Colella.

Capitaneo iustitie.
Li magnifici Francisco, Aymericho e Bernabò, fratelli da San Severino, nostri conduteri dilectisssimi, mandar(a)li ser Collella da Anversa, loro cancillero, per alcune facende hano lì in Milano, secondo che da esso ser Collella, ho altri loro messi, sariti informato. Et perché li prefacti fratelli non meritano d'essere menati per longeza de tempo né strepitu di littigii, pertanto, volemo et commandemovi che in qualuncha loro facenda, ad ogni sua richesta, vel de loro messo, gli faci rasone summaria et expeditissima senza alcuno littigio, per forma che senza alcuna dilatione habia suo dovere. Il simile dicemo et volemo faciti al dito ser Collella, loro cancellero, el quale impazato in li servicii dili prefacti fratelli, comode non poteria assistere a littigio. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die vii septembris 1452.