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341. Francesco Sforza al commissario di Seniga 1452 dicembre 23 Cremona

Francesco Sforza comanda al commissario di Seniga di intervenire per il ricupero di biade, frumento e rendite relative a una possessione in Seniga indebitamente sottratte a Cabrino degli Allegri (Alegrino), cui Ottobono Mirabello aveva fatto un salvacondotto, poi indebitamente annullato.

[ 87v] Comissario Senighe.
Siamo ricerchati da Cabrino deli Alegri, citadino nostro Cremonese, vegliamo fargli respondere deli (a) ficti, fructi e rendite dela posessione golde in el territorio de quella nostra terra de Sinigha misser Ottobono di conti da Mirabello, olim abbate de Leno, ho a lui spectante, perché esso domino Ottobone gli feci già uno salvoconducto e poi gli fui roto indebitamente et tolte sue biade, furmento e robe, secondo che da lui sarai informato. Per la qual cosa, volendo nui provedere ala indemnità deli nostri subditi, siamo contenti et comandamoti faci respondere al dicto Alegrino deli predicti fructi, (b) ficti e rendite fine ala concurente quantità d'esse biade, furmento e robe a lui tolte, ut premititur, contra la dispositione del dicto salvoconducto come è debito e iusto. Data ut supra.


(a) Segue fructi depennato.
(b) Segue fucti depennato.