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343. Sforza a Giacomo da Camerino 1452 dicembre 23 Cremona

Mosso a compassione della madre del defunto Giorgio di Somentii che si lamenta che Angelello da Lavello vuole la roba di Giorgio, Francesco Sforza ordina a Giacomo da Camerino di dare ad Angelello quello che deve avere dal defunto, assegnando il rimanente alla madre.

Domino Iacobo de Camarino.
È stato da nui la matre de quondam Georgio di Somentii lamentandose che gli sia tolta per il strenuo Agnellello da Lavello la roba d'esso Georgio, secundo che vedarai per l'introclusa supplicatione. Nuy havendo compasione ala dicta dona, siamo contenti che intendi questa cossa et faci bono ad Agnallelle quello dè havere da esso quondam Georgio, computando il sue servito, et il resto dela dicta roba faci assignare predicta, providendo che interim non sia innovata cosa alcuna in questo facto. Cremone, ut supra.