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357. Francesco Sforza a Simone de Barberiis 1452 dicembre 29 Lodi

Francesco Sforza, avendo inteso dal lodigiano Ambrogio Dagisa che intende portare in giudizio, per varie ragioni, Rigo Comasino con i fratelli, oltre a Bettino da Vertua e i fratelli, ed altri ancora, ordina, vicario del podestà di Lodi, di rendere giustizia sommaria contro i sunnominati a ogni richiesta di Ambrogio, dal momento che il duca vuole che Ambrogio consegua quello che gli è dovuto.

[ 89v] Domino Simoni de Barberiis, vicario domino potestatis Laude.
Ambrosio Dagisa, nostro citadino di Lode dilecto, ne dice che l'à ad movere lite contra Righo Comas(i)no et il fratello Arasmino Remugoto et li fratelli ac Betino da Vertua et il frateli et certi altri per cason diverse, secundo che da lui intendariti. Et perché Ambrosio è occupate in altre facende et non pò atendere a litigare, pertanto, siamo contenti e volemo che ad ogni richesta de esso Ambrosio faciati contra li sopra memorati et qualuncha altro rasone summaria et expeditissima, sine strepitu et figura iudicii, remosta ogni cavillatione et frustacione, exceptione, facti veritate attenta, ac ullo penitus absque litigio, perché intendemo omnino celerius l'habia suo debito, expediendo premissa intra dies xv continuos post presentium receptionem ad tardius. Laude ut supra. (a)


(a) A margine: Duplicata.