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442. Francesco Sforza al vicario di Marliano 1453 gennaio 13 Milano

Francesco Sforza, preso atto della lamentela dei milanesi Maffeo, Ambrogio e Paolino, fratelli Porro, che il comune e gli uomini di Lentate vorrebbero costringere, per avere immobili in detto borgo, a pagare gli oneri locali, pur essendo loro contribuenti a Milano, comanda al vicario di Marliano di intervenire perché non si diano ulteriori fastidi in materia a detti fratelli.

[ 104v] Vicario Marliani.
Intendarai la lamenta ce ne fano Mafeo Ambrosio et Paulino, frateli di Porri, citadini nostri Melanesi, perché dicono che, licet siano citadino de Milano, (a) tamen per lo commune et homini nostri de Lantate, per alcuni pochi beni inmobili hano lì, voleno fir astrecti a contribuire con loro ali carichi contra ogni debito de rasone. Per la qual cossa, non parendo honesto che li citadini, quali pagano ala cità (b), debiano essere astrecti a pagare altrove, considerata maxime la disposicione deli decreti et ordeni di questa nostra cità, siamo contenti e volemo che, essendo cossì, non molesti né lassi aliquo modo molestare né astringere essi supplicanti a contribuire con li dicti commune et homini per li dicti suoi beni, possa che per tuti li loro beni deno contribuire e pagare in Milano per qualuncha volia se sia. E se pure la cossa fusse altramente, ho havisti cosa iuridica in contrario, de ciò avisane per tue littere. Mediolani, xiii ianuarii 1453.


(a) Segue ibidem substengheno li carichi occurenti depennato.
(b) Segue de Biano depennato.