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470. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1453 gennaio 13 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Piacenza, confermata la verità di quanto denunciato dagli ebrei Samul e Mosè, che cioè l'ebrea Rica si rifiuta di pagare la quota dell'onere spettantele per letti imposto agli ebrei in Cremona, la costringa a pagare il dovuto non essendo onesto che Samul e Mosè sostengano i carichi fiscali altrui.

Potestati nostro Placentie.
Samul et Moyses, ebrei ce hano fato querella de Richa, ebrea habitatrice de quela nostra cità, perché dicono al tempo ne accadete logiare gente d'arme in la cità nostra di Cremona, essa Richa stava lì e foreno taxati tunc ali ebrei di quela cità certi lecti, el ficto di quali hano pagato essi supplicanti. E benché ne tochasse a pagare e tocha ala dicta Richa la sua parte, tamen non l'ha voluto fare fine ademo, secondo che da essi sarai informato. Per la qualcosa non parendo honesto ch'esi exponenti debiano supportare l'altruy caricho, te comandemo e volemo intende questo fato e, trovando essere cossì, constrenze la dicta Richa affare il debito per la parte sua, come è honesto. Data Mediolani, die xiii ianuarii MCCCCLIII.