Registro n. 11 precedente | 500 di 1770 | successivo

500. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1453 gennaio 16 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Cremona e il suo vicario entro venti giorni costringano le parti ad eleggere tre altri agrimensori che si rechino sul luogo della vertenza e risolvano la controversia.

Potestati nostro Cremone eiusque vicario.
Raynaldo deli Varoli, citadino nostro Cremonese, ce ha porta l'introclusa supplicatione, dela quale, attesa la continentia, volemo e ve comandemo che, al termino de xx dì, constandove per diligente examinacione quelle rellatione, dele quale se contene in essa supplicatione essere invicem contrarie, come è narato, constrenzate le dicte parte ad elligere tri altri agrimensori valenti, e come meglio ve parirà, quali vadeno sul loco dela differentia e quela per ogni modo levano via, siché le parte non habiano per questa casone più a litigare insema né niuna de ciò sentiamo querella. Data Mediolani, xvi ianuarii 1453.