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555. Francesco Sforza al capitano del lago di Como 1453 gennaio 20 Milano

Francesco Sforza vuole che il capitano del lago di Como, accertato quanto afferma il cancelliere ducale Zanino Barbato di essere, cioè creditore di cento braccia di asse de areso, da Giacomo di Barati da Intra costringa costui o chi di ragione a dare al richiedente quanto gli tocca.

Capitaneo nostro Lacus Cumarum.
El nobile Zanino Barbato, nostro cancellero dilecto, ne dice che fin l'anno passato el resta ad havere da Iacomo di Barati da Intri, braza cento de asse de areso, le quale mai ha potuto havere sinchè, per lui è stato absentato neli servitii nostri e continuo occupato. Si etiam per la renitentia d'esso lacomo e perché Zanino non pò tendere a litigare è degna cosa l'habia il suo, te comandemo e volemo che, constandoti premissa vera esse, constrenze per ogni expediente el dicto lacomo, ho altri a chi pertenese questo fato, a fare contento Zanino per questa rasone in modo che, senza alcuno litigio e longheza de tempo, habia integramente suo debito, come è la nostra intencione. Data Mediolani, xx ianuarii 1453.