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629. Francesco Sforza a Giacomo da Camerino 1453 gennaio 29 Milano

Francesco Sforza sollecita Giacomo da Camerino a fare di tutto perché la vertenza fra Giacomo, marito di Francesca, e Guglielmo Carbone si risolva, trattandosi di parenti, mediante un compromesso affidato, a norma degli statuti, ad amici comuni.

Iacobo de Camarino.
EI vertise, secundo havemo inteso alcune differentie fra Iacomo, marito, che fu de Francescha, e Guielmo Carbono, parente insiema. E perché sopratuto desideramo che le differentie sonno fra parenti sianno conosciute e levate potius amicabiliter che per strepiti de litigii, come è debito e richede la forma deli statuti e decreti sopra ciò, pertanto te scrivemo e commettemo habii dati le parte e, trovando che merito ex tenore d'essi statuti et decreti se debia fare lo compromeso in amici comuni, provede ch'esso compromesso se facia per partes, secundo la disposicione deli predicti statuti, ho decreti, acioché esse parte non habiano invicem a litigare. Mediolani, xxviiii ianuarii 1453.