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633. Francesco Sforza al podestà di Castel San Giovanni 1453 gennaio 30 Milano

Francesco Sforza comanda al podestà di Castel San Giovanni di costringere il suo concittadino Alberto Ardizzoni a liberare il piacentino Macario Crastono dalla fideiussione da questi prestata per il dazio del pane, vino e carne di Fiorenzuola d'Arda, e a indennizzarlo per il pagamento poi da lui fatto del relativo dazio.

Potestati castri Sancti Iohannis Placentini.
Machario Crastono, nostro citadino di Piasenza, con gravissima querela n'ha fato exponere che essendo lui stato segurtade de Alberto Ardizone, habitatore di quella terra de Castel San Gioanne per lo datio de pane, vino e carne di Florenzola, è stato constreto a pagare el dicto datio per esso Alberto, secundo che vedarai per le lettere, quale ne scrive el reffrendario nostro de Piasenza sopra ciò. La qual cossa essendo penitus aliena da ogni honestà e humanità, te commandemo e volemo che, senza altro litigio ho longheza di tempo, costrenze el dicto Alberto per ogni modo expediente a relevare et omni ex parte prestare indemne el dicto supplicante per la casone d'essa segurtade, come è cossa iustissima, aciò ch'el dicto supplicante, per havere servito al suprascripto Alberto, non romangha disfato né consumpto, che non è nostra intencione, siché su de ciò non sentiamo lamenta. Data Mediolani, (a) xxx ianuarii MCCCCLIII.


(a) Segue xxviii depennato.