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649. Francesco Sforza a Giacomo da Camerino 1453 gennaio 31 Milano

Francesco Sforza comanda a Giacomo da Camerino di costringere quel tal chierico da Solarolo che si rifiuta di pagare l'affitto dovuto a prete Piero di Piacenza, beneficiario della chiesa di San Paolo Solarolo, col pretesto d'essere stato sequestrato da prete Piero: pretesto, questo, bollato come esoso sotterfugio. Se la ragione del rifiuto fosse, però, tutt'altra e giuridicamente rilevante, il duca vuole che glielo si scriva.

[ 143v] Ser Iacobo de Camarino.
Havimo lamenta da prete Piero de Piansenza, beneficiale dela ecclesia de San Paulo Solarolo del districto nostro Cremonese, perché dice che uno chiamato clerico da Solarolo, suo fictavele recusa de responderghe del ficto soto pretextu che li sia stato sequestrato per lo nostro sacerdote, el quale dice non essere vero, e solicita lui faciamo pagare prete Piero d'esso ficto. Per la qual cossa, havendo exosi questi subterfugi, te commetemo et volemo constrenzi el dicta clerico a satisfare integramente al dicto supplicante d'esso ficto, come ne pare honesto. Si tamen gli fusse altra cossa iuridica in contrario de ciò, havisene come ne pare honesto. Si tamen gli fusse altra cossa iuridica in contrario, de ciò havisane per tue lettere. Data Mediolani, xxxi ianuarii 1453.