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73. Francesco Sforza a Francesco de Georgiis e a Gracino da Pescarolo 1452 marzo (29) Milano

Francesco Sforza scrive a Francesco de Georgiis, familiare e commissario ducale sopra gli alloggiamenti dei cavalli, e a Gracino da Pescarolo, referendario a Pavia, che intervengano perché il massaro del pavese Pietro di Fiamberti non sia costretto a pagare in due luoghi.

Francisco de G(e)orgiis, familiarii et commissario nostro super allogiamentis equorum dilecto necnon Gratino de (a) Piscarolo, referendario nostro in Papia.
Ha hauto ricorso da nuy Petro di Fiamberti, nostro citadino de Pavia, con l'introclusa sua supplicatione e, attesa la continentia de quela, maxime che non è honesto ch'el massaro d'esso supplicante nominato in la supplicatione sia astreto a pagare in duy loci, pertanto te scrivemo e comandemo che provede ch'esso supplicante non sia artato a pagare che in uno loco dove debitamente debia pagare facendo revocare ogni novità e molestia li sia stata contra indebite per questa casone. Data Mediolani, die (xxviiii) martii MCCCCLsecundo.


(a) de ripetuto.