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748. Francesco Sforza a Davide Lanteri 1453 febbraio 12 Milano

Francesco Sforza rispondendo a Davide Lanteri, vicario vescovile di Piacenza, ribadisce che non gli è parso opportuno che gli uomini di Quarto Piacentino fossero privati della messa a causa della decima. Riafferma il suo rispetto per quanto è religioso e il suo affetto per il vescovo.

[ 164r] Domino David de Lanteriis, vicario episcopalis curie Placentie.
Respondendo a quanto ce scriviti per la querella ne havevano fato li homini da Quarto de Piasentina per le casone dela decima e del celebrare dele messe in quela terra, decemo che ciò ve havimo scrito è seguito perché non ce pariva conveniente ali dicti homini fusse fato per vuy e innovato quello non gli era stato fato cinquanta anni fa, como dicevano loro, maxime considerati li affani e graveze sustengano tutavia, al quale gli havimo non pocha compassione. Pur nondimancho nuy ve certificamo che de nostra natura e consuetudine sempre havimo hauto in reverentia e favorito le cause deli religiosi e intendemo de farlo per l'avenire, et precipue in tute le cosse dove si concerna il bene, honore e utille di monsignore, al quale siamo affectionati e portiamo reverentia e amore, e di questo ne poditi prendere firmo pensiero e concepto. Ben ve confortiamo a tenire sìfati modi con l'homini, che non habiano ognia volta a venire da nuy con querella, e quando ve accade cossa alcuna ve fi molesta, avisatine e gli farimo debita provisione. Data Mediolani, xii februarii MCCCCLIII.