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821. Francesco Sforza a Luigi Beccaria 1453 febbraio 21 Milano

Francesco Sforza ordina a Luigi Beccaria, ad Antonio Astolfi e ad Androvardo Curti, dei giurisperiti di Pavia, che essendo state da lui le parti per la vertenza tra Giovanni Del Maino e Santino, cerchino di riproporre alle parti il compromesso; non riuscendovi, li rimettano nella condizione precedente e rendano loro giustizia.

[ 176v] Domino Aluisio de Becharia, Antonio de Astulfis et Andovardo de Curte, ex iurisperitis Papie.
Per la cassone dela differentia vertisse fra il nobile miser Gioanne dil Mayno e miser Sanctino sono state da nuy le parte, et, ipsis auditis, volemo et commetemovi si cossė č che tempore compromissi ageretur ch'el fosse fato affine che dovessemo concordare le parte (a) per via de amicabile composicione e che, ubi non podiati concordare le parte, le remetiate in primis terminis, in quibus erant ante factum compromissum huiusmodi. Eo casu, non potendole concordare, le reponiate in dictis primis terminis. Ubi autem secus fit, iusticiam ministretis in dicta causa, aliquibus in contrarium scriptis non attentis. Mediolani, xxi februarii 1453. (b)


(a) Segue lo remetiate in primis terminis in quibus erant ante depennato.
(b) A margine: Visa per partes et placet.