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846. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1453 febbraio 23 Milano

Francesco Sforza ordina a Gracino da Pescarolo dei Maestri delle entrate di Pavia che, accertato quanto il milanese Giovanni Imperiale, officiale sopra i lavori ducali, pretende dagli eredi di Guglielmo Torti, costringa i predetti a saldare i crediti che Giovanni vanta.

Gracino de Pischarolo, ex Magistris nostris intratarum in Papia.
Zohanne Imperiale, nostro citadino milanese, officiali sopra li lavorerii, n'ha sporta la supplicatione introclusa contra l'herede di quondam Guielmo Torto, deli quali dice essere creditore et non potere essere satisfacto. E perché Gioanne è impazato sopra li dicti nostri lavorerii et non pò attendere a stare a litigare, pertanto siamo contenti et commetemoti habii informacione summarie et absque litigio di questo fato e, constandoti del vero credito d'esso exponente, constrenzi li dicti heredi per ogni modo expediente a satisfare integramente de tute ciò gli doverà dare, remosta ogni cavillatione et exceptione frivola siché presto habia suo debito et non sia tenuto in spese né affani lì per questa casone. Data Mediolani, xxiii februarii 1453. Il simile dicemo contra qualuncha habia deli beni deli dicti heredi. Data ut supra.