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871. Francesco Sforza a Benedetto Corti 1453 febbraio 28 Milano

Francesco Sforza vuole che Benedetto Corti, viceluogotenente di Piacenza, avverta il conte Francesco Scotti, sotto la cui giurisdizione ricade Gerardo Vegio, debitore di Giovanni Rosignito, di provvedere che il creditore ottenga da Gerardo quanto gli spetta. Se il conte non se ne desse pensiero, intervenga Benedetto in modo che con tutti gli espedienti di legge assicuri a Giovanni la soddisfazione del suo credito.

Domino Benedicto de Curte, vicelocuntenenti Placentie.
Vedarai (per) la supplicatione introclusa la querella c'è stata fata per Gioanne Rosignito contro Girardo Vegio, suo asserto debitore per instrumento. Et perché intendemo ch'esso supplicante habia suo debito, pertanto, te scrivemo et comandemo che admonisi el conte Francischo Scotto, sub cuius iurisdictione dè essere reducto el dicto Girardo, volia provedere ch'esso supplicante habia l'integra satisfactione sua totius eius quod debita habere debuerit dal dicto Girardo, absque ipsius dillatione, quod si facere neglexerit, provede exinde tu per quelli modi te parirano expedienti ch'el dicto supplicante omnino integre habia suo debito. Data Mediolani, ut supra.