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938. Francesco Sforza al referendario di Cremona 1453 marzo 6 Milano

Francesco Sforza comunica al referendario di Cremona che, a differenza di quanto accordato agli uomini di Pizzighettone lo scorso anno (l'esenzione cioà dal pagamento del dazio sull'imbottatura del vino e del fieno), per l'anno in corso tale imbottatura si deve pagare.

Refferendario nostro Cremone.
Altra fiada scrissemo non dovesti lasare dare alcuna molestia ali homini dela terra nostra de Pizitone ad instancia deli daciarii dela imbotatura del vino e feno d'essa terra del'anno passato, per casone deli avantagi et spese haviano fate, però haviamo donato ali dicti homini le dicte imbotature per dicto anno tanto. Ma perché adesso siamo informati dali Regulatori et Magistri dele intrate nostre che, secundo li ordeni dela Camera nostra, essendo deliverate le dicte imbotature como erano ante la gratia facessemo dela predicta imbotatura, deno li prenominati datiarii havere li dicti havantagi et spese di rasone, et non volendo che li soprascripti homini li pagassero bisognava la Camera nostra li facesse ristoro, volemo, et cossì la comandiamo che, nonobstante alcune littere che habiamo facte in contrario, debi ordinare et provedere che per li dicti homini ad essi datiarii sia integralmente satisfacto deli avantagi et spese in modo habiano in debito suo, et che per questo la Camera nostra non gli habia ad fare alcuno ristoro né patisca danno. Mediolani, vi martii 1453. Ex ordinatione dominorum Magistrorum et Regulatorum intratarum nostrarum, signata Antonius Bartolomeus et Matheus et est in filza.