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975. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 marzo 8 Milano

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Lodi chiami da lui Cristoforo da Lemene, da cui Guglielmo da Viadana, squadriero del condottiero ducale Gaspare Vimercati, deve riavere una tazza d'argento, prestatagli in campo, del valore stimato di otto ducati. Faccia in modo che, con procedura sommaria, il ricorrente si riappropri di tale oggetto.

Locumtenenti nostro Laude.
Ne dice Guielmo da Viadana, sqadrero del spectabile conte Gasparo da Vimarcato, nostro conductero dilectissimo, ch'el de' havere una taza d'argento da uno Christoforo da Lemene, citadino di quella nostra cità, quale gli prestà in campo, et é extimata ducati octo, secundo se contene et appare per instrumento de obligatione. Et perché havimo adoperare neli nostri servitii el dicto Guielmo, pertanto, volemo habiate da vuy el dicto Christoforo e, veduto lo instrumento predicto, summarie et senza alcuno litigio lo costrenzate, secondo la forma del'instrumento predicto, a satisfare integre al dicto supplicante de tuto quello se trovarà essere vero debitore, per modo che presto habia suo debito e non habia a restare lì per questa casone diutius. Mediolani, ut supra. (a)


(a) A margine: Pro comite Gasparro.