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998. Francesco Sforza a Egnano da Bologna 1453 marzo 9 Milano

Francesco Sforza esprime al famigliare ducale Egnano da Bologna il suo sconcerto per aver tolto a Bertolino da Longone, a Stefano e Lazzaro da Asso mercanti di stame di lana quattro cavalle cariche di lana e lino, destinati ad essere filati dai mercanti milanesi a contropartita del debito del carreggio per il castello di Milano che ha il loro comune. Lasci libere le cavalle e ridia ai ricorrenti la loro merce.

[ 210r] Hegnano da Bononia, familiarii nostro dilecto.
Sono stati da nuy Bertolino da Longono, Stefano et Lazaro da Asso filoni et mercadanti da stamo de lana lamentandosse gravamente de ti perché gli hai tolto quatro cavale cariche de lana e lino, quale facevano fillare per li mercadanti di questa nostra cità per li debiti del carezo del nostro castello di Milano hanno li loro comune, dela qual cossa se meravegliamo et dolemo de ti, perché intendemo che li mercadanti, nedum siano arestati, ma piutosto favoriti, considerati li ordeni sopra ciò et li emolumenti seguitano ali populi e ale intrate nostre per le mercantie. Et pertanto volemo expresse et comandamoti che, senza altra exceptione relaxi libere ali detti supplicanti le predicte cavale et roba e vene da nuy. Data Mediolani, die viiii martii 1453.