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1004. Francesco Sforza al priore e ai nobili Confalonieri di Candia 1452 ottobre 10 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive al priore e ai nobili Confalonieri di Candia sul grano dato a Giovanni Mengo e chiede al priore di precisargli quanto grano ha richiesto e quanto ne ha ricevuto da Candia e altrove. Circa la richiesta di avere lo stesso trattamento per le imbotate del grano e del vino di Mede e di Corte, mandino la petizione a Sillano Negri, consigliere di giustizia, e ad Antonio Bosso, maestro delle entrate straordinarie, perchè, senza detrimento delle entrate, si prenda lo stesso provvedimento.

[ 246r] Venerabili et nobilibus viris domino priori et ceteris nobilibus de Confanoneriis de Candia, dilectis nostris.
Habiamo recevuto la vostra lettera et inteso quanto ne haveti scripto del grano haviti dato a Giohanne Mengho, nostro famiglio. Ne piace et vi ne rengratiamo et non accade dire altro, se non che volemo vuy, domino priore, ne debiati per vostra lettera advisarne quanta quantitate de grano el dicto Iohanne ha rechiesto et havuto per nostra parte da quello loco de Candia in la Lomellina et altrove; del che vi ne caricamo molto. Ala parte che ne rechideti che, per rispecto deli damni, vogliamo farve tale condictione in le imbotature del grano et vino como hano quelli da Medde et da Corte, vi dicimo che nuy siamo contenti farve dele cose grate, dummodo non cedano a detrimento dele intrate nostre. Ma perché di questa cosa nuy non siamo informati, vi dicimo che debiate mandare a domino Sillano, consigliero nostro dela iusticia, et a domino Antonio Bosso, maestro dele intrate nostre extraordinarie, ali quali facimo scrivere che intendano questa domanda vostra et che non fazano manco bono tractamento a vuy cha ali prenominati; siché con loro ve podereti intendere sopra ciò perché nuy restarimo finalmente contenti di quanto loro faranno. Ex castris apud Lenum, die x octobris 1452.
Bonifacius.
Cichus.