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101. Francesco Sforza ai consoli, al comune e agli uomini di Corno Nuovo. 1452 gennaio 22 Lodi.

Francesco Sforza scrive ai consoli, al comune e agli uomini di Cornonuovo sulle minacce di esondazioni del Po; sollecitandoli a intendersi con quelli di Castelnuovo Bocca d'Adda entro pochi giorni due di loro vadano dal Consiglio segreto per parlare delle misure da prendersi.

Consulibus, communi et hominibus Corninovi.
Siamo molto desiderosi, segondo che altre volte ve havimo scripto, de levarve da casa vostra tanto preiudicio et damno quanto continuamente ve minaza el Po, et cossì havevamo facto fare provisione de dargli altra fuga; ma li nostri cittadini de Piasenza se sono gravati dicendo che troppo guastaria el facto suo. Unde non volendo noi lassare ad veruno alcuna digna cagione de querela, havimo ordinato che li dicti Piasentini vadano ad Mediolano al nostro Consiglio secreto ad allegare le ragione perché non se debia fare. Et pertanto volimo che, intendendove voi cum quelli da Castelnovo de Bocca d'Adda, allogiati fra voi doi homini de lì più intendenti et pratichi quali, infra el termine de quatro o cinque dì al più tardo, se retrovino ad Mediolano al dicto nostro Consiglio ad allegare el damno vostro et tucte le cagione vi parerano, perché el dicto fiume se removy dal suo lecto et mandese altroe. Laude, die xxii ianuarii 1452.
In simili forma scriptum fuit communi et hominibus Castrinovi Bucce Addue.
Cichus.