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1013. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 ottobre 12 "apud Lenum".

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia ammonisca i confinati lì che si astengano da ogni offesa verso lo stato sforzesco e li avverta dell'obbligo quotidiano di presentarsi dall'ufficiale delle bollette e del divieto di andare oltre i confini.

Potestati Papie.
Intendemo quelli obstagii sonno confinati in quella nostra cità usano de stranie parole et dicono dele cose che non sonno ben dicte et che tornano in vergogna nostra et detrimento del stato nostro. Pertanto volemo debbi, recevuta questa, haverli tuti denanzi da ti et ammonirli per nostra parte non debiano usare più simile parole perché, se ne haveremo noticia, li daremo quella punitione che meriteranno. Ultra ciò volemo debbi ordinarli et comandarli che se presentano ogni dì una volta al'officiale nostro dele bollete lì et che debiano servare le confine et non partirse dale confine soe senza nostra licentia, per quanto hanno cara la gratia nostra. Ex castris apud Lenum, die xii octobris 1452.
Iacobus.
Iohannes.
A margine: De relegatis in civitate illa Papie, qui utuntur (a) verbis inhonestis.

(a) Segue illis depennato.