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1027. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza (1452 ottobre 14 "apud Lenum").

Francesco Sforza puntualizza al fratello Alessandro i molti disordini, oltre a quanto capitato a Taddeo dal Verme, avvenuti nel Lodigiano per la sua assenza. Gli ribadisce la necessità del suo pronto ritorno a Lodi per provvedere che non vi siano ulteriori lamentele.

Domino Alexandro Sfortie.
Quanti desordini siano seguiti in Lodesana per l'absentia tua lo vederay per le incluse te mandiamo, ultra il caso seguito de Tadeo del Verme, como haveray inteso, et ogni dì dubitamo ne seguiranno de maiori per li mali portamenti fanno quelle gente verso li citadini et homini nostri. Pertanto te dicemo et caricamo che, havuta questa, remossa ogni contradictione et dimora, debbi andare via ad Lode et fare tale provisione che del passato e del'advenire non sentiamo querella alcuna, perché non porressi fare cosa che più ne piacesse; et vogli meglio ad nuy et ad ti che ad nissuna altra cosa. Data ut supra.
Zanetus.
Iohannes.