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1032. Francesco Sforza a Pietro Visconti (1452 ottobre 14 "apud Lenum").

Francesco Sforza risponde a Pietro Visconti, consigliere ducale, sui dubbi manifestati per i cantatti che si possono avere con i nemici per i salvacondotti concessi dalle due parti, specie per il rivellino.

(a) Spectabili militi domino Petro Vicecomiti, consiliario nostro dilecto.
Havimo recevuto le vostre lettere et inteso per quelle el dubito che haviti per le pratiche se pone havere con li inimici mediante li salviconducti conceduti utrinque et maxime del revelino, et cetera. Ve comendiamo del'aviso, ma vorissemo sapere et essere chiariti da voy dove più vi nase questo dubio, o per la negligentia et poco sapere del conestabile o per la paucità deli fanti o perché non siano boni et fidati, et che et como, acioché meglio gli sapiamo provedere et, isto interim, fatili havere bona diligentia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Precede l'intestazione Locuntenenti Laude depennato.