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1034. Francesco Sforza scrive a Bolognino Attendoli 1452 ottobre 14 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive a Bolognino Attendoli, castellano di Pavia, e al referendario di Pavia di essere disposto a concedere la libertà a Giacomino da Villanova purchè, dietro garanzia di mille ducati, non lasci Pavia e si presenti una o due volte al giorno davanti a uno di loro. Altrettanto per il nipote Ettore da Villannova, concedendogli anche che da Binasco sia trasferito a Pavia.

[ 251v] Spectabili affini Bolognino de Attendolis, comiti Sancti Angeli et castellano Papie, ac egregio militi referendario Papie, nostris dilectis.
Nuy remanemo contenti che se Iacomino da Villanova, quale haviti lì in presone in quello nostro castello vi dà idonea et sufficiente securtate de mille ducati d'oro de presentarsi semel o doe volte il dì ad qualunche si voglia de vuy, overo a ti referendario, et cossì de non ussire quella nostra cità senza nostra speciale licentia, che lo debiate liberamente relaxare, ita ch'el sia in arbitrio de andare per essa cità como gli parirà a luy. Similmente dicimo de Hector da Villanova, suo nepote, quale è in presone a Binasco, el quale, dandove securtate per altri mille ducati de presentarse et de non partirse prout supra, volimo lo fazati relaxare, mandando per luy ch'el venga a stare in essa cità, advisandovi che per l'aligata nuy scrivimo al castellano de Binasco che, tuta volta serà chiarito da vuy che l'habia dato la dicta securtate, lo debia alhora relaxare et mandarlo ad consignare nelle mane vostre. Siché havute le dicte securtate da tuti duy prenominati Iacomino et Hector, volemo che subito li faciati relaxare nel modo et condictione predicta. Ex castris nostris felicibus apud Lenum, die xiiii octobris 1452.
Bonifacius.
Iohannes.
A margine: Pro Iacobino de Villanova relaxando ipso satisdante.