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1036. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo 1452 ottobre 15 "apud Lenum".

Francesco Sforza esprime ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema, la sorpresa per quanto ha appreso nel leggere la richiesta al podestà di Castelleone per il rilascio di Domenico de Casentina "presso Fiesso". Il duca ricordando che "Fiesso" è sforzesca non comprende come Domenico possa andare liberamente in terre sforzesche da Romanengo.

[ 252r] (a) Andree Dandalo, provisori Creme.
Havemo veduto una lettera, quale haviti scripta al nostro podestà di Castelione circa'I facto de Dominico de Cassentina presso al Fiesso quale volesti fosse relaxato, et cetera. Respondendovi adunche dicemo che, quantunche el loco del Fiesso habia salvoconducto da vuy nondimeno, essendo nostro, como l'è, non intendemo per che rasone el dicto Dominico gli sia possuto venire securamente dale terre vostre, cioè da Romanengho; nondimeno haveremo caro intendere da vuy el iudicio et parere vostro, del quale ve pregamo ne vogliati avisare. Data in castris apud Lenum, xv octobris 1452.
Irius.
Cichus.
A margine: Pro Iacobino de Casentina ut rellaxaretur.

(a) Precedel'intestazione Nobili ac prudenti viris referendario et thesaurario Placentie nostris dilectis depennato.