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1044. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1452 ottobre 16 "apud Lenum").

Francesco Sforza ricorda al luogotenente di Lodi di avergli scritto di non consentire che la vedova dello svizzero Giorgio si accasi con altri se non con il suo famiglio Scavoto da Imola. S'impegni, quindi con ogni sua capacità perchè questo matrimonio abbia luogo.

Locuntenenti Laude.
Ali dì passati noy ve scripsimo che dovesti operare cum chi ve parise, che la molie che fu de Georgio svicero non se maritasse senza nostra licentia, et tuto questo fecimo ad intentione che la se maritasse in Scavoto da Imola, nostro familio. Per mandare adunche questa nostra voluntà ad executione, volimo che con tute quelle persuasione, conforti, industria, ingegnio et pratiche sapereti fare cussì a ley, como a qualuncha altro suo, a chi apertenga più, operate che questa parentela se facia. Et de questo ne receverimo contentamento assay, advisandove che nostra intentione è non l'habia altri che luy. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
A margine: Pro uxore condam Georgii Sviceri non maritanda salvo quam in Scariotum de Imola, famulum domini.