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1068. Francesco Sforza al podestà di Maleto (1452 ottobre 23 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza scrive al podestà di Maleto di avere preso atto del comportamento dei familiari di Raboto, ai quali, se ancora disobbedienti, vieterà di dimorare in detto borgo. Mandi a Lodi, se già non l'avesse fatto, i richiesti buoi e il bifolco.

Potestati Maleti.
Inteso quanto ne hay scripto per toe lettere dela presumptione hanno usata li famigli de Rabboto in aprire lo castello de quella terra, contra toa voluntà, per la qual cosa non ha(y) possuto exequire le nostre littere, te havemo scripto per el mandare de quelli bovi et bubulco a Lodi. Respondendo te dicimo che, non havendo exequite dicte lettere, che siamo perhò certi de sì, le debie exequire, avisandote che per l'aligata scrivemo ali dicti famigli de Rabotto che te debbiano obedire mò inanti quanto la nostra persona, et che la prima volta faciano contra ali toy comandamenti, te havimo concesso licentia, et cossi per questa te la concedimo, che gli debii serrare fuora de quella terra et non gli lassi may più intrare. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.
A margine: Pro suprascriptis si de cetero contigerit id facere ipsos extra terram claudere debeat.