Registro n. 12 precedente | 1090 di 2324 | successivo

1090. Francesco Sforza al podestà di Codogno 1452 ottobre 30 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza rimprovera il podestà di Codogno di aver sottratto a Franceschino da Crema ottantanove ducati e a Giovanni da Sala ottantuno ducati, incurante che essi siano transfughi dal campo nemico e ignaro di ciò che è a tutti chiaro che chi viene dalla sponda nemica è al sicuro, come pure le loro cose. Gli impone di dare i denari a Cristoforo da Milano, appositamente mandato lì, perchè sia riconsegnata a Franceschino e Giovanni, che al momento lo Sforza tiene con sè.

[ 261v] Potestati Cotonii.
Sonno stati da nuy Franceschino da Crema et Zohanne da Sala, habitatori de quella terra, querelandosi che, siando venuti in quella terra como ad casa loro dal campo deli inimici credendosi essere securi cum la robba loro, per ti sonno stati tolti violentemente, et contra ogni debito de raxone, ducati clxx, zoè ad Franceschino ducati octantanove d'oro venetiani et ad Zohanne octantauno; dela qual cosa ne semo grandemente maravigliati perchè ad ogniuno è manifesto, et cossì etiandio deve essere noto ad ti, che tucti quelli che se fugeno dal canto deli nostri inimici et capitano nelle terre et forze nostre con qualunche qualità et quantità de robba voglia se sia, sonno securi et salvi. Et se pur per lo camino fusseno robbati, trovandosi la robba, incontinente li è facta restituire integramente. Il perchè dicemo et comandiamoti che, senza exceptione né replicatione alcuna, vogli assignare tucti questi dinari senza reservo nì mancamento alcuno ad Christoforo da Milano, nostro homo d'arme, presente portatore, advisandoti che nuy tenemo qui presso nuy li dicti Franceschino et Zohanne, ali quali seranno assignati li dicti dinari. Et perché tu credi che questa lettera sia facta de nostra propria mente et intentione, l'havemo sottoscripta de nostra propria mano. Date cura adunche exequire questa nostra voluntà senza che habiamo più caxone de replicarti altramente. Data in castris apud Calvisanum, die penultimo octobris 1452.
Iohannes.
Franciscus Sforcia Vicecomes manu propria subscripsit.