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1091. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza (1452 ottobre 30 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza si compiace con Alessandro della notizia che Federico, il fratello di Sommariva e Giovanni da Concorezzo, banditi dalla città, abbiano dato a Milano o a Pavia garanzia di mille ducati, di comportarsi da bene e di non complottare contro lo stato. Consenta loro di rimanere a Lodi per alcuni giorni per rendere ragione ai compagni dei dazi e pagare il dovuto alla Camera ducale.

Domino Alexandro Sfortie.
Siamo contenti et volemo che, constando ad ti che Federico et el fratello de Summariva et Zohanne de Concorezo, confinati fora de quella cità, habiano data idonea securtà de mille ducati d'oro in Milano o Pavia de essere valenti homini et non comettere, nì tentare alcuna cosa in preiudicio del stato nostro, li debbii lassare retrovare et stare in Lode per dodeci o quindeci dì, aciò possano rendere rasone ali compagni deli datii de quella cità et satisfare ala Camera nostra. Data ut supra.
Irius.
Cichus.