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1096. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1452 (novembre 2) "apud Calvisanum".

Francesco Sforza rispondendo al fratello Alessandro, accennato all'invio a Pesaro di Finzio e degli uomini, lo dissuade dall'andare lui pure a Pesaro ricordandogli quanto gli ha fatto sapere tramite Marino, famglio del fratello, sulla sua mancata sua permanenza a Lodi, località chiave dello stato.

Domino Alexandro Sfortie.
Havimo inteso quanto tu ne scrivi per una de penultimo del passato, ala quale, respondendo, cioè ad una sola parte, videlicet del facto de Pesaro, dicimo che nuy remanimo advisati de Finzo et quelli homini d'arme che gli hay mandati, et non vogliamo dire altro puoy che sono andati. Del tuo andare personalmente là, tu hay inteso quello che ti havimo mandato a dire per Marino, tuo famiglio, nè per questo se volemo extendere altramente, se non che, retrovandose nuy in questa impresa, como se retrovamo, et siando quelle cose dellà in lo termine che sonno, et quanto importa lo tuo stare in Lode como quella cosa ch'è lo fundamento et chiave universale de tucto lo stato nostro, vogliamo lassare in lo iuditio tuo quello che saria a dire, non stando tu là, como stai, et non havendo nuy el modo de farli altra provisione, como tu sai che non havimo, la quale satisfacesse al gusto nostro. Sichè, per Dio, vogli maturamente pensare in questo facto. Ale altre parte dela tua lettera responderimo per un'altra.
Data in castris apud Calvisanum, (ii novembris) 1452.
Persanctes.
Cichus.