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1119. Francesco Sforza a Marco Cagnola e ad Antonio da Covo (1452 novembre 11 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza, inteso della intenzione di Marco Cagnola e Antonio da Covo di inviare cento carri di fieno, li sollecita a mandarglieli quanto prima sperando di averne anche di più, ricordandogli la loro vecchia promessa.

Marco Cagnole et Antonio de Covo.
Havimo veduto quanto per vostre littere ne havite scripto: circa el facto del feno restiamo advisati. Et perchè dal Fiorentino, nostro famiglio, quale è lì, sopra de ciò siamo advisati che noviter vi sete convenuti ad devere fare portare le carre cento de feno, benchè altra volta promettessivo, per fare cosa che ne piaza, de fare iuxta posse che ultra le cento carre saria portata tucta quella quantità de feno se trovaria per le cassine de qua d'Adda. Però vi caricamo et stringemo quanto possimo, se desiderati fare cosa ne piaza, debbiati fra voi doy servare modo siano conducte dicte cento carre de feno integramente, con quella più celerità sia possibile, certificandovi che ultra questa quantità, tucto quello più ne farite condure como fosseno ad rasonamento, reputaremo haverlo in dono da voy. Sichè, si doveti in cosa alcuna nostra usare diligentia, sforzatevi usarla in questo, perchè non porressivo fare cosa che più ne piacesse de questa al presente. Data ut supra.
Christoforus.
Cichus.