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1133. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1452 novembre 14 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza risponde al luogotenente di Lodi che per la peste č d'accordo a ricorrere a tutti gli ordini necessari per mantenere la cittadinanza sana. Vuole che la grazia fatta a Vescovino da Bianca sia rispettata. Conferma che Pietro Bondono č veramente l'omicida e lo ringrazia per l'informazione su Romanello e Marinuccio dal'Aquila. Le notizie su Martino Codazzo concordano con quelle avute.

Locumtenenti Laude.
Havimo recevuto le vostre littere continente pių parte, ale quale respondendo, et primo, ala parte dela conservatione a mala peste quella nostra citā, a noy non potrissevo pur compiacere che servare tuti li ordini expedienti per conservarla, non guardando in fronte nč perdonando ad homo del mondo, ma quanto ala gratia facta ad Vescovino per madona Biancha, volimo che la gratia habia loco ac si l'havesemo facta nuy, et volimo scriveti a dicta madona Biancha che farete voluntiera quanto sua excellentia comanda, et cussė per l'avenire hobediti li soy comandamenti. Ma quando ve accade simili casi, potiti bene avisare la sua signoria del parere vostro et denum fare quanto sua celsitudine comanda.
Ala parte de Petro Bondono, esso č quello proprio del quale ne scriviti homicidiario; a questo non dicemo altro. Quanto al facto de Romanello et Marinucio dal'Aquila, siamo contenti che ne habiate avisati del caso como sta. De Martino Codazo siamo etiam avisati d'altrove essere como ne scriveti. Data apud Calvisanum, xiiii novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.