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1150. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1452 novembre 19 Gambara.

Francesco Sforza conferma a Alessandro di aver saputo dalle sue lettere, ricevute tramite il cancelliere di Guido di Assisi, che ancora deve essere fatta la provisione a Pesaro e si dice d'accordo con Cosimo de' Medici di mandare Guido; riteneva che vi si fosse già provveduto con l'invio degli uomini d'arme che ora viene a sapere che se ne vanno "galinando" nel Parmense anzichè stare nella rocchetta. Del fatto che Federico sia andato a Gubbio per alloggiare i suoi cavalli e quelli del re, di Sigismondo, del raduno di fanti dei Veneziani, lo Sforza ribadisce che son tutte cose che non impensierirebbero se si fosse provveduto nel modo ordinato. Gli faccia conoscere le sue decisoni e badi che gli uomini si muovano per vie sicure.

Domino Alexandro Sfortie.
Nuy havimo recevuto le toe littere per mane del cancellero de Guido de Asisio et inteso quanto tu ne scrivi della provixione dè essere facta a Pesaro per la via de Fiorenza, dicimo che, essendote confortato per el magnifico Cosmo el mandare d'esso Guido, laudiamo ch'el se mandi, ma credevamo che gli fusse provisto per la via de quelli homini d'arme, quali tu ne scrivisse già più dì haverli mandati et li quali sentimo ancora essere in Parmesana et vano de terra in terra galinando, né vano, né vengono, né sapimo che volia dire questo, et saressimo molto contenti che tu ne avisasi che vole dire la sua dimora lì, che, se fusseno andati via ala descesa, che havesseno facto quanto te scripsimo et avisassemo in mettere dentro la rocheta et piantare la bombarda verso la terra, non bisognava altre provixione, pur oltra quello havimo scripto altre volte a Fiorenza in questa materia. Scrivimo ancora in bona forma et mandiamo le littere a dicto Guido per el suo cancellero sottoscripte de nostra propria mano et in quella forma più strecta che ne pare rechiedere el bisogno.
Ala parte del signor misser Federico che è stato ad Ugubio et per quello piano per allogiare cavalli del re ultra li soy, et del signore Sigismondo et del'adunanza fanno Venetiani de fanti et cetera, credimo che ogni cosa potria essere ma, como havimo dicto, chi avesse servato li ordini in mandare presto, seria già provisto in modo non gli potria intervenire periculo alcuno, havendo metuto la bombarda de verso la cità et tirare la rocheta de dentro. Et cussì ne pareva che facesse andare via de tracta quelli homini d'arme et cum el provedimento gli faranno li signori Fiorentini se proveda al tuto. Et quamvisdio, siamo certi che per la via de Fiorenza se gli provederà, pur facendo tu presto, credimo se gli provederia in modo che non bisognaria adiuto d'altroe. Advisarane quale partito haveray preso et per quale via tu manderay li tuoy, havendo bona advertentia in farli andare per via secura, aciò non capitasseno male, che seria errore peior priore. Ex Gambara, die xviiii novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.