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1168. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1452 novembre 24 Gambara.

Francesco Sforza esprime a Alessandro lo stupore per roba e cavalli tolti dai soldati sforzeschi a Ruggero da Capua, uomo di Matteo, passato al campo sforzesco, non ancora resa. Rammenta ancora che detto Ruggero mandò a dire a Michelino che voleva anare dal duca e gli fu mandato a dire che andasse, quasi non si sapesse che chiunque intendesse andare dal duca sarà ben ricevuto.

Domino Alexandro.
E' stato da nuy Roglerio da Capua, homo d'arme del signore Mathio, quale, siando venuto dal canto nostro, se dole et grava che per li nostri medesmi gli sia tolti li suoy cavalli et robbe, del che, ancora noy, ne meravigliamo et dolimo, avisandote che già più dì dicto Roglerio mandò (a) a dire a Minichelo ch'el voleva venire, et gli fo mandato a dire ch'el venisse, ma, quando ancora non ne havesse may mandato a dire ch'el volesse venire et pur è venuto, gli sonno li nostri ordini et cride che qualunche possa venire et serà ben recevuto et ben tractato, et che mò fusse facto el contrario, non conduceria bene al'honore et facto nostro, unde ne meravigliamo purtroppo che, siando prima venuto a ti esso Roglerio, non li habbi facto restituire li cavalli et robba sua, maxime havendote luy dato noticia de quelli l'hano robbato. Pertanto volimo, se hay caro fare cosa che ne piaqua, che subito gli faci restituire ogni cosa del suo senza manchamento alcuno, né gli dare più materia de tornare a noy per questa casone, che a noy seria molto molesto. Gambare, xxiiii novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) mandò ripetuto.