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1169. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Salle 1452 novembre 23 Gambara.

Francesco Sforza dice al podestà, al comune e agli uomini di Salle che gli è dispiaciuto constatare che non abbiano trovato, come era stato richiesto, cento some di frumento per Incisa, pur avendoli assicurati del pagamento. Ripete la richesta e ancora li assicura del pagamento sulle entrate dell'anno venturo di quella terra. Per trasportare il macinato il podestà troverà dei carri che il luogotenente di Alessandria provvederà poi a far scortare.

Potestati, comuni et hominibus terre Sallarum.
Non possiamo se non dolerse et maravigliarsi di vuy che non habiati atrovato quelle cento somme de frumento et facto in farina per subvenire al bixogno dela terra de Incisa, como per la nostra data a Calvisano a dì xxvii del passato ve rechiedessemo, con promissione de farvelo pagare deli denari del'intrate nostre di quella nostra terra, dela qual cosa in vero ne habiamo recivuta grandissima displicentia. Et perché pur dicta terra de Incisa porta al presente grande necessitade et bixogno de farina, como per querela del magnifico messer Petrino, marchexe de Incisa habiamo intiso, di novo vi replicamo et dicimo che per ogni modo del mondo et per qualunque via ve parerà, senza aspectare più replicatione, debiati atrovare dicte somme cento di frumento, quale havuto, subito faritolo macinare ordinatamente, certificandove che nuy vi faremo fare assignatione per lo pagamento suxo le dicte intrate del'anno a venire di quella nostra terra, ita che remanereti bene contenti et satisfacti da nuy integramente: sichè faciti che mò più non li intervenga veruna dimora né difficultate. Et como per [ 278v] l'altra ve scripsemo, volimo che dappuoy serà apparechiata dicta farina, tu, potestate, attrovi tante carre che la faci condure fin ad Alexandria, avisandote che el nostro locotenente de Alexandria farà fare la scorta a dicte carre, per modo che andaranno et ritorneranno secure. Et cossi ne advisaray del precio del dicto frumento aciò che possiamo providere al dicto pagamento. Et perché crediati che questo sia de nostra voluntate, habbiamo sottoscripta la presente de nostra propria mano. Ex Gambara, die xxiii novembris 1452.
Bonifacius.
Cichus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.