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1191. Francesco Sforza al podestà di Salle 1452 dicembre 1 Gambara.

Francesco Sforza, narrato come Capretta, già famiglio di Girardino Zoppo, fuggito con due saccomanni con del danaro, arrivati a Codogno, il podestà obbligò i due saccomanni a dare il denaro al Capretta, per cui il duca impone al podestà di sborsare la somma data a Capretta. Ritenuto questo giro di danaro ingiusto il duca chiede al podestà di Salle di indurre il Capretta a restituire il danaro avuto dal podestà di Codogno.

Potestati Sallarum.
Perché tu sii informato, essendo fugito dal canto inimico el Capretta, quale altre volte fo famiglio de Girardino Zoppo, cum duy altri saccomani con certa quantità da denari, et essendo capitati ad Codogno, quello nostro potestate da Codogno, senza altra nostra sapiuta, strinxe quelli duy saccomani a darce dicti denari ad esso Capretta, che non fo raxonevole né a nuy grato, dove havimo strecto dicto potestate ad exbursare luy quelli tali denari ha havuto dicto Capretta; et benché nuy habiamo stricto dicto potestate, tamen pare a nuy honesto ch'el non supporti questo danno. Per la qual cosa te comandiamo che, recevuta questa, subito stringhi dicto Capretta ad dare expeditamente tucti li dicti denari che ha havuto ad esso potestate de Codogno et ordinarvi che gli siano mandati in mane soa. Et circa ciò vede non intervengha veruno mancamento. Data Gambara, primo decembris 1452.
Bonifacius.
Iohannes.