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1207. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Salle 1452 dicembre 6 Gambara.

Francesco Sforza replica al podestà, comune e uomini di Salle di non ritenere che quella terra sia abbondante di frumento come nel passato e che gli ottanta sacchi fatti avere a Giovanni Mengo bastino. Consderato il bisogno di Incisa, il duca vuole che trovino cento some di frumento e che, macinato, sia mandato subito lì e ne sia tenuto conto per il pagamento.

Potestati, comuni et hominibus terre Sallarum.
Havemo recevuto la vostra littera et inteso quanto ne haveti scripto, ala nostra respondendo circa la rechiesta quale havimo facto dele cento somme de frumento per dare a quelli de Incisa et cetera. Ala quale vostra, mò respondendo, credimo che quella terra habia da fare assay et non sia cossì copiosa de frumento como già è stata. Ma, invero, considerando nuy che per havere dato ad Giohanne Mengho sache octanta, non vene essere cossì evacuata como ne scrivite. Et considerando che'l bisogno de quelli de Incisa è tale che più extremo non poderia essere, poy ancora che nuy ve lo vogliamo pagare, non possiamo fare che di tale vostra risposta non prendiamo admiratione, perché siamo nuy assay informati che posseti adiutarne in questa necessitate. Per la qual cosa de novo vi repplicamo et dicimo che se haveti caro l'honore et bene nostro, debiati per ogni modo atrovare dicte somme cento di frumento et faritelo subito macinare. Et tu, potestate, lo mandaray secondo che per le altre nostre te havimo scripto, non perdendoli tempo veruno. Et de esso frumento ne teneray concto et ne advisaray aciò possiamo providere al pagamento di quello. Ex Gambara, die vi decembris 1452. Duplicata.
Bonifacius.
Cichus.