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121. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo, referendario di Pavia, e a Nicolino Colleoni 1452 gennaio 31 Milano.

Francesco Sforza avverte Gracino da Pescarolo, referendario di Pavia, e Nicolino Coliono dell'arrivo di Giacomo Griffo per prendere i denari della "tertia meza" tassa del sale del contado di Pavia. Se mancasse qualcosa alla somma dovuta, lo si attinga da altre entrate.

[ 23v] Gracino de Piscarolo, referendario Papie, et Nicolino Coliono.
Dilecti nostri, per certi nostri bixogno volemo aiutarse de presente deli denari dela tertia meza taxa de sale de quello nostro contado de Pavia, et per questo mandiamo lì Iacomo Griffo, latore dele presente, al quale volemo che siano exborsati li dovuti denari subito et integramente; siché fatelo expedire senza dilatione alcuna, numerandoli tuti quanti li denari del resto d'essa mezza taxa, che non ne manchi uno solo; et se forse ne restasse anchora a scotere qualche parte, fate per ogni modo che gli sia supplito de qualunche altre intrate fino al totale compimento del resto dela dicta meza taxa, et quello che togliareti del'altre intrate per supplire a questo resto remettaritelo poi secundo se rescodarà ala giornata. Et guardate ad exequire questa nostra voluntà per modo ch'el dicto Iacomo subito ne porti qua tuti li denari del resto predicto senza veruno manchamento. Et cussì ti, Nicolino, exborsagli li dicti denari. Mediolani, ultimo ianuarii 1452.