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1261. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1452 dicembre 22 Cremona.

Francesco Sforza denuncia a Luchina dal Verme le ingiustizie e i mali comportamenti tenuti nei suoi territori e che da parte di Marco da Belcredo e di Uberto Guerra, che hanno autorità, si fa mercanzia delle sue lettere. Occorre intervenire per dimostrare che tali mancanze non accadono con suo consenso e sarebbe opportuno far sindacare i due, chiedendo un sindacatore al Consiglio segreto.

Magnifice domine Luchine de Verme.
Da più et più lati havimo giara informatione che in le vostre terre se usano deli modi che non sonno boni, cum cossì expressi torti et evidente iniustitie, che li populi se rendano molto malcontenti et ne hano facto venire a noticia che sonno alcuni de vostri che fanno mercantia dele vostre lettere. Et quanvisdio nuy siamo certi che questo sia tucto contra la mente et opinione vostra, pur ne pareria bene et laudata cosa a remediarli. Et perché sapiate a chi fi data grandissima imputatione de simili inconvenienti che sonno, non solamente vergognosi, ma etiandio periculosi, siamo informati che misser Iohanne Marcho da Belcredo et Uberto Guerra, quali hanno auctoritate et commissione vostre, senza alcuno respecto, non guardando ad alcuno vostro bono honore et stato, fanno [ 289r] mercantie dele vostre littere. Al che certo ne pare sia da providere per dare a vedere ali vostri populi che simile iniustitie et manchamenti non procedano da vuy, ma piutosto dali vostri contra ogni vostra oppinione. Et a voler fare bene et cessare le lamente del'homini ad nuy pareria che voy faceste sindacare questi duy domini Iohanne Marco et Uberto, et parendo cussì a voy, como vi debbe parere per vostro honore et bene, potriti domandare uno valent'homo sindacatore al nostro Consiglio secreto. Et cossì vi confortiamo a fare. Ex Cremona, xxii decembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.