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1265. Francesco Sforza a Giovanni Marco Belcredo e a Uberto Guerra 1452 dicembre 22 Cremona.

Francesco Sforza si lamenta con Giovanni Marco Belcredo e Uberto Guerra, ufficiali di Luchina dal Verme, del loro comportamento, legittimando le lagnanze per le angherie commesse anzichè rendere giustizia. Li ammonisce a cambiare.

[ 289v] Nobilibus et sapienti(bus) viris domino Iohanne Marco de Belcredo et Uberto Guerre, officialibus magnifice domine Luchine da Verme dilectis nostris.
Serisemo contenti, cossì per l'honore et bene dela magnifica madona Luchina, como etiandio per lo vostro, havere cagione scriverve altramente che non habiamo, hinc est che da più et più lati havimo chiara informatione che molto meglio ve poresti portare che non faceti, et che non se convene a quelli che hanno la auctoritate et commissione de rendere la ragione omnibus equalamente, anci sentimo per le lamente de molti che hanno voglia de ben vivere, che voy ve movite molte volte, quando per passione, quando prece, et quando precio, ad fare iniustitie al'homini facendo mercantia de littere, como se'l vi fusse licito vendere la ragione. Del che ve havimo voluto avisare, acioché pigliate altra via meliore et più laudabile, altramente ve darisemo a vedere che amamo più l'honore et bene de madona Luchina che non faciti vuy, che haveti soldo da ley. Data Cremone, xxii decembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.