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1267. Francesco Sforza al referendario di Pavia (1452 dicembre 22 Cremona).

Francesco Sforza si rammarica con il referendario di Pavia che non si sia stato ancora pagato il dovuto a Giacomo Cocio, già deputato all'ufficio "conservande sanitatis" e addebita tale negligenza a ingratitudine. Ordina, quindi, che egli abbia ciò che gli spetta.

Referendario Papie.
Como doveti sapere, altre volte fo deputato al'officio conservande sanitatis de quella nostra cità Iacomo Cocio, deli portamenti del quale havessemo ogni bona informatione, il perché, parendone digno de commendatione et da essere premiato, scripsemo ad quella nostra comunità et anche a voy che gli facesse fare el dovere secondo se era convenuto cum essa comunità. Et pur fin a mò non è satisfacto, secondo luy ne ha facto significare, che certo, se cossì è, procede da grande ingratitudine et inhumanità, considerando a quanto periculo se è metuto dicto Iacomo per conservatione de quella patria. Et anche domandandove luy che gli provediamo ch'el sia pagato, como vole ragione, volimo et ve commettimo che, vocatis vocandis, et havuta informatione de quanto el debbe havere meritamente, el faciate pagare, omni prorsus exceptione remota, aciochè più non habia cagione recorere a noy per questo. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.