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1298. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 gennaio 3 Milano).

Francesco Sforza risponde al luogotenente di Lodi che circa i confinati andati da lui, provvederà per il meglio. Circa i guastatori, ne vuole duecento per quindici giorni a cinque soldi al giorno, con la spesa ripartita equamente tra il duca e le comunità che li manderanno. Per la provvisione a Marco Cagnola, a Giovanni Gariboldo e a Baroncino, vuole che veda quanto gli sembra ragionevole e a quelli di Cavenago provvederà lui. Il carro deve rimanere ancora dei giorni e per sbrigare tutto prontamente ne manderà anche due dei suoi.

Locuntenenti Laude.
Havimo recevuto le vostre littere, aIe quale respondendo, et primo, ala parte deli confinati, loro sonno venuti qua et provederimo in modo che la cosa passarà bene et cum secureza. Ala parte deli guastatori non sapimo se vuy ne intendesti bene sopra quella materia, et perhò ve la replicarimo et dicimo cusì che nostra intentione è che se habiano dicti ducento guastatori per quindeci dì per precio de cinque soldi al dì, deli quali nuy volimo pagare la mitade et l'altra mitade volimo pagano la comunitade che gli mandaranno pro rata. Et cussì scrivimo al referendario lì per littere soctoscripte de nostra propria mano che paghi per la mitade a nostro nome, sichè fate che vadano subito o voliano o non, per quindici dì, como havimo dicto. Ala parte dela provisione da fir facta a Marcho Cagnola, a Iohanne Gariboldo et Boroncino, volimo che vi informati de quello ve parisse ragionevole meritasseno per quello poco tempo haveranno a fare là. Quelli da Cavenago sonno venuti qua et presto gli remandarimo cum la loro expeditione. Ala parte del carro, è pur bisogno che gli stia ancora per qualche dì, ma volimo che gli faciate provedere in modo che'l gli possa stare, avisandove che havimo ordinato che duy etiandio deli nostri carri gli siano mandati per expedire più presto quanto è da fare. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.