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1322. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 gennaio 8 Milano.

Francesco Sforzascrive al luogotenente di Lodi circa i danni fatti ai nemici dagli sforzeschi e degli inconvenienti derivati e della diffidenza suscitata. Ordinando la restituzione della refurtiva, ha comandato ad Acille Corso di andare da lui non lasciandolo ripartire se prima non farà quanto dovuto; ha scritto pure a Marcoleone perché costringa i suoi a riconsegnare il maltolto e arrestare quelli che ricusano farlo. Se Antonino da Monza, conestabile ducale, andasse a Lodi, ordina alluogotenente di trattenere tanti cavalli e cose, quanti ne ha sottratti, incurante dei salvacondotti, e altrettanto faccia con coloro che si sono comportati in tale modo.

Locuntenenti Laude.
Voy vederiti per la inclusa scriptura li damni dati et facti per li nostri a quelli deli inimici; il perché ne seguita molti inconvenienti, et primo, la fede de nostri salviconducti rimane maculata; secundario ne segue la desfactione deli nostri subditi, perché li inimici vedendo robbare li suoy robbano similmente li nostri, como già dovete essere informato. Per la qual cosa, deliberati totalmente che la restitutione dele cose tolte se facia, havimo scripto ad Achile Corso che venga subito a nuy, et non se partirà da nuy ch'el farà la restitutione; et etiam havimo scripto ad Iacomo da Civita quanto ne pare, havimo insuper scripto a Marcoleone che stringa li suoy compagni ala restitutione, et che'l ve mandi in le mane quelli che non voranno fare el dovere. Et cossì volemo che, venendo lì Antonino da Monza, nostro conestabile, vuy gli sustignati tanto tra suoy cavalli et robbe, che sia equalmente dele robbe et bestie ha tolte contra la dispositione de nostri salviconducti. Et similiter fareti a tucti quelli che sappereti haveranno robbato socto nostro salvoconducto; et in questo usate ogni diligentia et rigorosità, se haviti caro lo honore nostro, et in modo che sia evidentia ad ogni homo che de simili et tali inconvenienti siamo molto malcontenti. Data Mediolani, viii ianuarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.