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1415. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 gennaio 26 Lodi.

Francesco Sforza, alla richiesta di Giorgio da Diano, famiglio del castellano di Monza, di avere da Lanfranco Soncino, servitore in Pavia, la somma di circa trentasei ducati, comprovata da pubblico strumento, vuole che il podestà di Pavia, convocate le parti, amministri giustizia.

Potestati Papie.
Georgio da Diano, famiglio del nostro castellano de Monza, ne ha dicto debba havere da uno Lanfrancho da Soncino, ser(vi)tore in quella nostra cità, secondo farà fede per publico instrumento xxxvi ducati, o più o manco, secondo in esso se contene. Et perché el non pò usire dela rocha per attendere ad piadezare volimo che, havute le parte et intesa la verità del facto, faciate rasone sumaria et expedita ale parte senza strepito et figura de iuditio, facendo però che niuna dele parte se possa iustamente lamentare. Laude, xxvi ianuarii 1453.
Cichus.