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1451. Francesco Sforza scrive al referendario di Lodi 1453 febbraio 6 Milano.

Francesco Sforza scrive al referendario di Lodi che, intendendo allargare la piazza davanti alla corte ducale, aveva deliberato di comprare la panetteria del pane bianco che dà sulla piazza rivelando ogni cosa al vescovo e a chi altri spettava. La richiesta di duecento ducati fu ritenuta troppo alta; riprendendo la trattativa, il duca vuole che il referendario concluda la trattativa a un prezzo più ragionevole. A contratto concluso farà abbattere il pristino e metterà coppi, pietre e leigname lasciando a Pietro da Como, ingegnere ducale, di disporre le pietre per il revelino della rocchetta. Assicuri quelli del pristino che, stipulato il contratto, subito il duca li pagherà; la stessa cosa farà con i proprietari della casetta contigua che vuole pure acquistare.

Referendario Laude.
Per alargare et ornare la piaza davanti la corte nostra ha Lodi deliberassimo comprare quello pristino da pane bianco situato sula dicta piaza et lo fecessemo dire al reverendo monsignore lì et a chi aspecta, li quali ne fecero dire volerne ducati cc, a quali facessemo dire che seria troppo caro et che se volessino redure al convenevole.
Et ne fecero respondere che, volendoli nuy fare exemptione de sexanta moza de frumento per el molezo ogni anno, erano contenti darce dicto prestino, como più largamente potriti vedere per le alligate del vostro precessore. Et perché la cosa rimase cussì indiscussa, et volendo de presenti dicto prestino, volimo che subito et quanto più presto sia possibile, siate con quelli a chi aspecta la vendita d'esso prestino et, non facendo mentione alcuna de quella exemptione hallora domandata perché non se contentemo de farla, vedite de concludere mercato a denari, reducendoli a quello più ragionevole et minore precio potiti. Et concluso che havereti, subito subito, non gli perdendo uno momento de tempo, (a) faritelo desfare et mettere li copi, petre et ligname in sula piaza de per sè; et dele petre lassareti desponere a magistro Petro da Como, nostro inzegnero, como gli havimo ordinato, in del rivelino ala rocheta. Et se may festi cosa alcuna con celerità, fate questa, aciochè non se perda tempo al fare quanto havimo ordinato là, advisando quelli del dicto prestino che, subito subito, facto el mercato, gli farimo dare li denari. El simile dicimo de quella caseta lì contigua, dela quale fariti el simile, avisandone subito de quanto haveriti exequito, et rimandandone questa alligata, quando l'haveriti bene intesa. Mediolani, vi februarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue farti depennato.