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1500. Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1453 febbraio 14 Milano.

Francesco Sforza ordina al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo che, accertato il credito che l'ebreo Isacco vanta da Gasparrino Fiamberto, Melchione de Zorzi, Antonio Garbazo e compagni, dazieri a Lodi, per vino loro venduto da oltre un anno e di cui ricusano il pagamento, costringano Gasparrino e i suoi a saldare il credito con gli interessi.

[ 332r] Referendario Papie et Gracino de Piscarolo.
Ne ha significato Isach, ebreo, habitatore della nostra cità de Lodi, che Gasparrino Fiamberto, Melchione de Zorzi, Antonio Garbazo et li compagni alhora datierii in Lodi, gli sono debitori de notevole summa de denari per cagione de tanto vino, quale luy gli fece dare già uno anno o più, et deli quali ne paga interesse per la renitentia d'esso Gasparrino et compagni, che non lo paghino, como vole la rasone et debito. Et proinde ne rechiede che provediamo de oportuno remedio perché sia satisfacto cum expensis, damni et interesse. Per la qualcosa volimo et ve commettimo che, vocatis et intellectis anbabus partibus et cognitis de iuribus earum, faciate ragione summarie, simpliciter et de plano, sine strepitu et figura iuditii, cavillationibus et frivolis exceptionibus quibuscumque reiectis, et constandove del vero credito de dicto Isach, volimo che per omnia iuris remedia astrinzati dicto Gasparino et compagni ad farli el dovere, cum quello debito et ragionevole interesse che vi suaderà la ragione. Mediolani, xiiii februarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.