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1511. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 febbraio 19 Milano.

Francesco Sforza ribadisce al luogotenente di Lodi quanto già detto circa la navigazione sull'Adda. Per i cento guastatori che Antonio da R. doveva reperire chiede quanto denaro gli venne dato e quanti uomini ha mandato. Per la sistemazione della campana vi provvederà di tasca sua, ma vuole essere sicuro che la spesa non vada oltre ventuno lire. Per il mulino da restaurare vuole che gli altri mugnai concorrano alle spese, come promesso.

Locuntenenti Laude.
Havimo recevuto le vostre littere, ale quale non facimo altra resposta perché già per altre nostre havimo scripto per lo navigare d'Adda, ma quanto a quello scriveti (a) d'Antonio da R. non ne pareria honesto né convenevole far quanto ne scriveti perché, se bene ve ricordeti, luy se proferite mandarne cento se gli fossero dati li denari.
Pertanto, non havendoli dati li dicti denari, non seria obligato mandare li guastatori, ma, havendoli forse voy dati li denari (b) et non havendo luy mandato li guastatori, seria digno de punitione. Sichè avisatine per quanti guastatori gli haveti facto dare denari et quanti ne ha mandati et poy provederimo a quanto serà de provedere. Data Mediolani, xviii februarii 1453.
Ceterum, quanto al facto dela campana, siamo contenti et volimo che la faciate rezitare a nostre spexe, non costando più como ne haveti scripto. Ala parte del patrone del primo molino fo armato, siamo contenti et ne pare ragionevole che, havendoli promisso l'altri molinari de restaurarlo, como ne scriveti, che faciate fare el dovere secundo le promisse a luy facte, et cussì facite. Ma intendite bene che dicta campana non costi più che circa xxi libre, como haveti scripto. Mediolani, xviiii februarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue perché se bene depennato.
(b) Segue non seria obligato depennato.